Lunedì scorso il Consiglio di Stato si è espresso definitivamente riguardo al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, con istanza sospensiva proposto nel 2015 dal nostro comitato di cittadini.
La Sezione Seconda, che ha esaminato gli atti della controversia, ha dichiarato che il ricorso è improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse con cessazione degli effetti connessi all’accoglimento dell’istanza di sospensiva di cui al parere interlocutorio della Sezione del 6 luglio 2016.
Detto in altre parole, per la Giustizia amministrativa italiana il ricorso non può andare avanti poiché le nostre rimostranze erano già state esaminate, e accolte, dal Ministero dell’Ambiente e conseguentemente dal Consiglio di Stato.
[learn_more caption=”Per chi ha tempo di approfondire, ecco un breve breve riepilogo delle puntate precedenti.”] 2014
Il Comune di Milano decide lo sbancamento del lotto 1A della Goccia di Bovisa.
2015
32 cittadini residenti nei pressi della Goccia presentano un ricorso straordinario al Capo dello Stato per chiedere l’annullamento dello sbancamento, previa sospensiva, per mancanza dell’analisi di rischio prevista dalla legge 152/2006.
Il Comune di Milano inizia i lavori di sbancamento del lotto 1A senza attendere il giudizio del Consiglio di Stato.
Gran parte del patrimonio arboreo dell’area è abbattuto in corso d’opera.
2016
Il Ministero dell’ambiente riconosce la fondatezza del nostro ricorso perché l’analisi di rischio è obbligatoria. Di conseguenza il Consiglio di Stato accoglie l’istanza di sospensione dei lavori.
Il Comune di Milano interrompe i lavori di sbancamento e corre ai ripari: esegue l’analisi di rischio mancante e invia al Consiglio di Stato memoria con la documentazione relativa all’analisi suddetta.
2018
Il 19 febbraio viene resa pubblica la sentenza emessa dal Consiglio di Stato: il ricorso è dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse ai sensi dell’art. 35, comma 1, lettera c) del codice del processo amministrativo. [/learn_more]
Per chi invece va di fretta, basta sapere che chiedevamo al Comune di Milano innanzitutto di tutelare la salute dei cittadini, eseguendo l’analisi di rischio obbligatoria prima di procedere con la bonifica.
Su questo gli Organi competenti ci hanno dato ragione.
Il Comune di Milano ha accettato il giudizio del Consiglio di Stato e ha eseguito l’analisi di rischio.
Peccato l’abbia fatta solo dopo che lo sbancamento era stato già fatto e gran parte degli alberi di alto fusto erano già stati abbattuti.
Tuttavia l’intervento del Consiglio di Stato è stato fondamentale per ribadire a chiare lettere che gli enti locali che rappresentano la propria comunità devono rispettare le leggi, come tutti i cittadini italiani.
D’ora in poi il Comune di Milano deve necessariamente mettere in opera l’analisi di rischio su tutti i terreni da recuperare. Cioè dovrà prima di tutto mettere a punto il progetto che intende realizzare, e di conseguenza analizzare se esiste o meno un rischio legato all’ipotesi progettuale.
Questo per i cittadini che hanno ricorso, e per tutti quelli che hanno a cuore il parco con i 2000 alberi della Goccia, ha un valore enorme. Perché quello che chiede il nostro comitato è che si faccia l’analisi di rischio su tutta la Goccia, avendo come fine quello di mantenere la grande potenzialità verde del parco.
Detto ciò, chapeau all’ufficio stampa del Comune che, con eccezionale tempismo, ha comunicato sul sito istituzionale il responso del Consiglio di Stato e l’imminente ripresa dei lavori di bonifica della Goccia, sorvolando sul “dettaglio” dell’obbligo dell’analisi di rischio.
Subito dopo la pubblicazione della news siamo stati tempestati di telefonate e messaggi di giornalisti, cittadini, attivisti, ambientalisti, simpatizzanti e quant’altro.
C’è un sacco di gente interessata al bosco della Goccia, molta più di quanta si possa immaginare.
Ci fa piacere, certo e ci spiace di non riuscire a prestare la dovuta attenzione alle tante richieste che riceviamo. Il Comitato è formato da un gruppo variabile di cittadine e cittadini e, come sempre accade nei comitati spontanei e non solo, alla fine sono sempre le stesse (poche) persone a svolgere la gran parte del lavoro, che si aggiunge a tutte le beghe della vita quotidiana.
Difendere gli alberi a Milano è una gran fatica perché i nostri amministratori non riconoscono il valore del patrimonio verde esistente. Preferiscono il cemento all’ossigeno, è un dato di fatto.
Da parte nostra continueremo a lavorare per aumentare la sensibilità ambientalista di chi decide le sorti della città. Mi sa tanto che dovremo ancora faticare un sacco ma gli alberi se lo meritano.
Grazie a tutte e tutti per la solidarietà, ce la possiamo fare se continuerete a seguirci e a sostenerci!
[box]Immagine di apertura: un dettaglio della mostra Jonathan Guaitamacchi – Bovisa from ’97 to ’17 in corso al Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica fino al 20 aprile 2018.
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