una straordinaria "wilderness urbana" che rischia la cementificazione
REQUIEM PER LA QUERCIA CENTENARIA E PER GLI ALTRI 67 ALBERI ABBATTUTI NELLA GOCCIA DI MILANO
Sabato 13 maggio 2023, h 16:00, Piazza della Scala, Milano
SIETE INVITATI A PARTECIPARE NUMEROSI!!!
Lo scorso 13 aprile l’albero più maestoso della foresta della Goccia, l’antica Quercia che da un secolo cresceva all’ombra dei gasometri, è stata abbattuta per lasciar spazio al nuovo campus del Politecnico. Era un bellissimo albero, dalle ramificazioni fitte e armoniose e dalla chioma ricca; nella sua lunga vita aveva accolto chissà quanti nidi, e chissà a quanti piccoli animali aveva offerto riparo; aveva sicuramente prodotto tonnellate di ossigeno prezioso per la città, mentre contribuiva a purificarne l’aria dall’anidride carbonica; aveva tutte le caratteristiche per essere considerata un albero monumentale, da proteggere e conservare come un bene di tutti.
ERA E RESTA UN SIMBOLO.
Invece – forse proprio perché era un simbolo – è stata abbattuta in fretta e furia, sacrificata sull’altare di uno sviluppo che conosciamo fin troppo bene e che continua protervamente e insensatamente a incentrarsi sul cemento e sul consumo di suolo; era stato lanciato un appello agli attori di questa triste vicenda – Politecnico, Comune di Milano, architetti dello Studio Piano, Garante del Verde – perché, come insegnano centinaia di esempi nel mondo di architettura rispettosa della natura, si rivedesse il progetto in modo da includere e abbracciare la Quercia, invece di annientarla.
La risposta è in queste foto, prima e dopo. Sono immagini che fanno male al cuore e alla ragione di chiunque, tranne evidentemente di chi ha in mano le sorti del nostro territorio. L’unica speranza è che questa immagine serva a rilanciare con grande forza la voce e l’impegno di chi, come noi, mira a immaginare un rapporto differente con la natura.
Non dobbiamo smettere di batterci per la difesa del verde, della natura fuori e dentro la città, del poco suolo non cementificato che ci resta, degli ecosistemi che nonostante tutto cercano di sopravvivere. Se non per amore della natura, per semplice tornaconto: sappiamo ormai per esperienza diretta che meno verde e più cemento significano più inquinamento, più calore, maggiore rischio di allagamenti, meno biodiversità, meno bellezza.
Vi invitiamo a riflettere, come per un Requiem, sulle immagini della distruzione della Quercia e a sostenere insieme a noi la difesa della foresta urbana della Goccia, con i suoi 16.000 alberi, così come delle poche aree verdi rimaste, sotto costante assedio nella nostra città.
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Giovedì 13 aprile 2023, l’albero più maestoso della foresta della Goccia, la vecchia Quercia che da quasi un secolo cresceva all’ombra dei gasometri, è stata abbattuta per lasciar spazio al nuovo campus del Politecnico, e con essa altri 67 alberi.
Nelle settimane passate, il Comitato la Goccia aveva cercato un dialogo con le istituzioni e il Politecnico per capire se il progetto potesse in qualche modo salvaguardarla, ma la richiesta è caduta nel vuoto, così come l’espressione della volontà dei 1700 cittadini che, in pochi giorni, hanno firmato la petizione contro il suo abbattimento.
L’immagine della Quercia abbattuta è il segno visibile di una logica di sviluppo incentrata sul cemento e sul consumo di suolo, che da troppo tempo cancella il verde dai luoghi che abitiamo e che continua a devastare quel poco che è sopravvissuto a Milano. L’unica speranza è che questa immagine serva a rilanciare con grande forza la voce e l’impegno di chi, come noi, mira ad immaginare un rapporto differente con la natura, anche in città, e si oppone al “greenwashing”
Quando sosteniamo che si tratti di “green washing” non lo facciamo a caso: se guardiamo nella sezione impatto sociale del sito del Politecnico si legge che “il Politecnico promuove la cultura dello sviluppo sostenibile in tutte le sue attività istituzionali, nella didattica e nella ricerca”.
Anche la pagina del Politecnico che presenta il progetto sull’area della Goccia riporta a grandi caratteri la citazione di Renzo Piano:
“L’essenza di questo progetto era già scritta in quel luogo. L’idea era già lì che non aspettava altro. Intanto il bosco con quegli alberi maestosi [enfasi aggiunta da noi]. Poi le tracce della fabbrica sul terreno, quegli antichi edifici a testimoniare la memoria dei luoghi e il loro DNA.”
Tali dichiarazioni si scontrano quotidianamente con una realtà diversa, in cui si identifica sempre un interesse “superiore” a cui sacrificare il verde e in cui le ragioni di chi vorrebbe preservarlo vengono liquidate come inutili o inopportune, ma soprattutto ignorate.
Il disappunto e la delusione per questa emblematica storia della Quercia e della sua fine sono cocenti, ma non ci scoraggeranno dal continuare a richiamare l’attenzione su tutte le occasione di salvaguardia del verde e, in questo caso specifico, a esigere risposte concrete alle seguenti domande:
Comitato la Goccia
Milano, 14/04/2023
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PER SALVARE LA QUERCIA FIRMA ADESSO. GRAZIE
La Quercia centenaria è l’ALBERO MADRE * che ha generato la Foresta Urbana della Goccia e sta per essere ABBATTUTA. Questa quercia certamente è NATA ED È SOPRAVVISUTA all’insediamento dell’Industria delle Officine del gas di Bovisa, dell’inizio del ‘900.
Il Politecnico, nel suo progetto presentato lo scorso anno sull’area della Goccia, ha pensato che PROPRIO LI’, dove la quercia esiste da più di 1 secolo, dovrà sorgere un nuovo edificio.
Il Comune di Milano e il Politecnico sono a conoscenza della presenza della Quercia nella Foresta Urbana della Goccia; in contraddizione con la difesa degli alberi monumentali, per cui il Comune di Milano ha attivato un servizio di segnalazione per la loro difesa (link: https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/verde/manutenzione-progettazione/alberi-monumentali) la vogliono abbattere.
LA QUERCIA della Goccia per le sue “dimensioni, l’età, il portamento e la forma, la capacità di connotare il luogo, il legame con la storia, l’arte, la cultura”, ha tutti i requisiti per essere considerata una pianta monumentale.
Obblighiamo il Comune di Milano a NON ABBATTERE LA QUERCIA, ESSERE COERENTE E RISPETTARE LE LEGGI VIGENTI SULLA TUTELA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA, come previsto dal D.lg. 42/2004 Parte Terza; art.9 della costituzione; legge 10/2013 art 7, norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, che ratifica anche le sanzioni.
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